Secondo una stima dell’Unione Europea, oggi, le persone affette da disabilità sono circa 40 milioni e non sempre le istituzioni e la società si sono adoperati per eliminare gli oggettivi ostacoli e le sostanziali barriere alla loro legittima aspirazione ad un’esistenza normale, al pari degli altri cittadini.
Ma CHI SONO i disabili e quali sono i PROBLEMI con cui ogni giorno devono fare i conti?
Da sempre la società ha attribuito loro una percezione e considerazione discriminante che col tempo è andata a mutare. oggi, infatti, assistiamo ad un importante confronto tra istituzioni, aziende e associazioni di tutela, che sembra palesare come la società abbia compreso la necessità di elaborare e realizzare degli efficaci strumenti che rimuovano sostanzialmente gli ostacoli al pieno sviluppo della loro personalità, delle loro capacità e alla loro legittima aspirazione ad un’ esistenza che realizzi la propria dignità e felicità.
A tale importante dibattito e confronto si è giunti grazie anche ad interessanti contributi come quello della Commissione Europea che nel documento Delivering eAccessibility, 26/9/2002, palesa la necessità di una corretta considerazione del disabile. Secondo tale documento non si deve più semplicemente far riferimento a particolari attributi della persona, ma identificare nel disabile una serie di condizioni potenzialmente restrittive, che abbiano origine in un FALLIMENTO da parte della società stessa, nel soddisfare i bisogni di tali soggetti e nel consentire loro di mettere a frutto le proprie capacità.
Altro interessante passo in avanti in una percezione corretta di tale tematica sono le definizioni coniate nel 1980 dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); da tali definizioni emerge una considerazione dell’handicap come condizione soggettiva in relazione alle esigenze della persona disabile.
Nel 2001 l’OMS ha fatto un ulteriore passo in avanti, abbandonando parzialmente la precedente considerazione, e quindi, pubblicando un documento nello stesso anno che conia un’importante classificazione.
Si tratta in sostanza di una classificazione “positiva” fondata su un modello di riferimento generale rivolto a tutti i soggetti (non solo alle persone con disabilità), utile a chiarire se un qualsiasi soggetto sia o meno conforme a tale modello.
La classificazione si compone di cinque macroclassi, a loro volta divise in ulteriori classi e sottoclassi; tale nuova classificazione, che consente di qualificare un soggetto in relazione al suo funzionamento, ha permesso di passare da una concezione restrittiva della disabilità ad una concezione che prende in considerazione non più solo la restrizione di attività ma anche la limitazione di partecipazione. tale definizione allargata, consente oggi, di considerare come rientranti in essa numerose categorie deboli come gli anziani.
La Comunità della Pianura Bresciana, incrementando l’integrazione degli interventi e dei servizi gestiti, intende fornire un’adeguata risposta ai bisogni del disabile, attraverso lo sviluppo delle azioni progettate e realizzate nel corso degli anni e sulla loro reale valenza ed efficacia, per un miglioramento della qualità della vita.